IV meeting: l’Impresa del futuro verso Industry 4.0

 

Sono le 15.30 di un caldo giovedì di Luglio e siamo nel cuore della pianura parmense, precisamente a Zibello terra d’origine del famoso salume che del paese ne porta il nome. All’interno del Palazzo del Comune, affacciato sulla splendida piazza, piccolo gioiello dell’antico splendore feudale dei Pallavicino, sta per cominciare uno dei meeting più interessanti organizzati negli ultimi tempi in merito all’Impresa del futuro e Industry 4.0.

Solo un maestro dell’organizzazione come Armando Caroli poteva portare a Zibello un gruppo di consulenti e professori universitari talmente competenti e preparati da tener incollati alle sedie per quasi 3 ore un buon numero di imprenditori e professionisti della zona.

Industry 4.o ed il processo di acculturamento 

Armando, nel suo discorso di introduzione, chiarisce subito che il paradigma di Industry 4.0 altro non è che l’utilizzo sempre più massiccio delle nuove tecnologie in tutti gli ambiti dell’organizzazione industriale. Con parole semplici e coincise ci porta l’esempio di Amazon, cosa sarebbe questo colosso mondiale senza l’utilizzo di Internet? Ci parla dell’organizzazione tedesca e di come la Germania prima degli altri abbia implementato con successo il cammino verso l’industrializzazione in chiave tecnologica. Caroli saggiamente ci ricorda che quando si parla di Industry non ci si riferisce solamente all’industria intesa come sito produttivo, industry in inglese ha un significato più ampio che parte dalla produzione sino all’organizzazione e la gestione della Risorse Umane. Secondo Caroli  la tecnologia e le macchine altro non saranno che un amplificatore delle Risorse Umane che del nuovo processo di industrializzazione ne saranno elemento fondamentale di sviluppo.

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento (Charles Darwin)

Il meeting prosegue con il bel intervento del Dott.re Roberto Sartori, da anni consulente psicologo di AAC Consulting. Il suo contributo ha chiarito come le persone siano di natura ostili al cambiamento ma che allo stesso tempo il cambiamento sia un processo naturale ed inevitabile. Il cambiamento è uno stimolo che attiva in noi una sorta di spirito di sopravvivenza. All’interno delle organizzazioni il cambiamento innesca paura se non viene percepito come miglioramento. Per questo il Dott.re Sartori incentiva gli imprenditori a guidare la propria azienda verso un cambiamento che sia il più possibile condiviso. Nelle aziende di domani, prosegue Sartori, le persone dovranno sempre di più gestire il proprio tempo e saper prendere decisioni in maniera automa. Ancora una volta le Risorse Umane assumono un ruolo fondamentale, Team Buiding ed Empowerment saranno soft skills sempre più importanti. Mentre gli imprenditori dovranno avere capacità di deroga, dovranno saper potenziare le  Risorse Umane e responsabilizzare il  proprio staff….. non semplice ma necessario per competere nel nuovo scenario imprenditoriale di Industry 4.0.

“A me piace incontrare imprenditori e poter collaborare con le Imprese per portare cose nuove all’interno delle aziende”( Tullio Facchinetti) 

AAC Consulting Università di Pavia Tullio Facchinetti ,Industry 4.0
Prof. Tullio Facchinetti

In un meeting che parla di nuove tecnologie e robotica non poteva mancare il contributo di un professore universitario che di robotica ed ingegneria informatica ne ha fatto la sua professione se non la sua missione!

Il Prof. Facchinetti mostra subito amore e passione in quello che fa, docente in Ingegneria Informatica presso l’Università di Pavia, nella sua presentazione porta esempi concreti di ciò che lui e i suoi collaboratori fanno. Ci parla di “piastrelle intelligenti” capaci di illuminarsi a richiesta dell’utente grazie a minuscoli microchips tra loro collegati. Il professore non si sofferma a parlarci di tecnica, non ne capiremmo molto! ma con esempi reali ed un linguaggio tutto sommato alla portata di tutti ci fa capire che di cervelli che lavorano nel settore dello sviluppo software l’industria italiana non ne ha mai abbastanza!

Un giorno molto vicino a noi la tecnologia sarà sempre di più alla portata di tutti ed ogni operatore sarà in grado di far fare alle macchine ciò che oggi l’uomo non è in grado di svolgere. Le aziende potranno risparmiare in termini di tempo e denaro. Ma ancora una volta anche il Professore ci ricorda che le macchine sono brave a simulare ma non ad essere …..

I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati (Albert Einstein)

Prende la parola Roberto Santucci anche lui consulente AAC nonché Ingegnere ed esperto in progetti informatici complessi. Lo fa mostrandoci il video della fabbrica Alfa Romeo, fabbrica altamente robotizzata ed informatizzata. Lui ci parla di quanto sia fondamentale fare cultura, solo così si potranno affrontare nuove sfide. Le aziende hanno bisogno di sponsor forti e preparati, ossia manager capaci di dirigere una determinata attività verso una determinata direzione. Se non esiste questa base forte non può esistere nessun processo di industrializzazione tecnologica.

Prendereste mai una chiavetta  da uno sconosciuto? (Gabriele Pagani) 

Esordisce più o meno cosi l’Ingenier Gabriele Pagani consulente in Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione ed esperto di Informatica Elettronica e Telecomunicazioni dell’Ordine degli Ingegneri di Parma. I dati che le imprese producono ed utilizzano sono sempre di più (big data), questi però vanno protetti e non solo, occorre garantirne la qualità. L’Ing. Pagani ci parla del nuovo regolamento UE 679 che altro non è che un’estensione della legge 196 del 2003 sulla privacy.  L’evoluzione tecnologica ha inciso profondamente sulla privacy poiché è necessario prevenire i rischi e comunque garantire la protezione dei dati personali. L’intervento di Gabriele ci ha chiarito termini con cui gli imprenditori dovranno avere a che fare come privacy by design e privacy by default. In buona sostanza l’utente viene messo al centro del sistema privacy. Chi maneggia dati sensibili (tutte le organizzazioni) dovranno garantire la massima trasparenza, la sicurezza della protezione durante tutto il ciclo vitale del dato, la privacy dovrà essere un’ impostazione di default ed occorrerà prevenire e non correggere. Le novità portate dal regolamento sono tante e l’Ing. Pagani ne ha evidenziate alcune tra cui la comunicazione pubblica da parte dell’organizzazione in caso di smarrimento dei dati personali con inevitabile perdita di fiducia ed immagine dell’organizzazione stessa !

  “Last but not least”, Antonio Amadasi Amministratore Unico di OCM 

OCM AAC Consulting industry 4.0
Meeting AAC Consulting, Antonio Amadasi OCM

A concludere in maniera perfetta il meeting, ecco all’intervento dell’imprenditore Antonio Amadasi, amministratore unico di OCM. Amadasi dirige un’azienda che da oltre quarant’anni realizza e vende in tutto il mondo sistemi di smistamento merci per corrieri. Ha portato con se un bel filmato per mostrare come la tecnologia ed il cambiamento continuo siano alla base della visione di OCM. L’imprenditore ci ha chiarito subito che cambiamento non significa introdurre in azienda  macchine sempre più evolute ma significa intraprendere un percorso insieme, tra uomo e macchina deve nascere una sorta di sinergia positiva continua.

Non a caso ci ha parlato di Umanification, umanificazione della macchina, portandoci l’esempio di un’azienda cliente che ha dato un nome umano alla macchina che OCM gli aveva venduto. OCM rappresenta un bel esempio di come un’azienda del futuro dovrebbe essere ed Amadasi rappresenta un giusto modello di manager illuminato, curioso ed innovativo. Non lo ringrazieremo mai abbastanza per il suo prezioso contributo all’evento!

Ancora una volta si è riproposto il tema trainante di tutto il meeting, ossia che la tecnologia e la robotica non si sostituiranno mai all’uomo ma anzi, l’uomo sarà sempre più un elemento importante di attivazione verso il paradigma Industry 4.0.

Un grazie di cuore da parte di noi di AAC Consulting a tutti i relatori intervenuti e a tutti gli imprenditori e professionisti che ci hanno ascoltato, nella speranza che presto si possa replicare l’evento e che questo possa contribuire al processo di acculturamento di cui si è tanto parlato durante l’incontro.